I tre valori del Senza Zaino nell’ I. C. “Renato Moro”
Senza Zaino è un’esperienza scolastica innovativa che propone una visione di scuola che intende realizzare i valori e i principi di un modo diverso di insegnare ed apprendere, contrassegnato da un ruolo effettivamente partecipe degli alunni.
Un punto di forza è quello della comunità e della cooperazione per la realizzazione di progetti e percorsi da costruire insieme con senso di responsabilità, nel rispetto delle personalità, delle intelligenze e stili cognitivi di tutti, in una prospettiva inclusiva.
La sfida della nostra scelta del Modello di scuola Senza Zaino è quella di un apprendimento che diventa sempre più significativo per dare spessore ad una scuola maggiormente coinvolgente.
L’ Ospitalità, così come interpretata dalla nostra Scuola, si riferisce agli ambienti accoglienti, ben organizzati, caratterizzati da un buon clima relazionale tale da facilitare l’apprendimento, garantendo un insegnamento che suggerisce pratiche di gestione personalizzate all’interno della classe e che considera la varietà delle intelligenze e degli stili cognitivi, consentendo lo sviluppo dell’autonomia e della capacità di scelta. Gli alunni sono stimolati ad essere protagonisti del proprio apprendimento, ad essere artefici della gestione della classe e della scuola attraverso la pluralità degli strumenti didattici in modo da indurre ad attivare autonomia e responsabilità.
L’organizzazione dello spazio nell’aula vede la realizzazione di aree distinte che rendono possibile diversificare il lavoro scolastico consentendo più attività in contemporanea, in base ai bisogni e alle preferenze degli alunni. La differenziazione dell’apprendimento rappresenta il modo per far sentire a ciascun alunno la significatività dell’ambiente di apprendimento e sentirsi quindi membro pienamente partecipe della comunità di ricerca della classe.
La responsabilità. La Scuola sperimenta il senso di responsabilità a più livelli, fornendo occasioni per “mettersi in gioco” secondo la logica di un apprendimento situato, accogliendo anche gli stimoli culturali provenienti dal mondo reale, dando rilevanza e importanza a ciò che gli alunni apprendono, anche attraverso l’uso delle nuove tecnologie integrate con le vecchie.
Gli apprendimenti nuovi e/o ricorsivi, le attività di approfondimento per incrementare il potenziale cognitivo, i compiti di realtà, la documentazione delle esperienze d’apprendimento, sono al centro dell’offerta dall’I.C. R. Moro, con particolare attenzione all’ interconnessione tra loro, nella prospettiva dell’arricchimento culturale della comunità scolastica. La responsabilità viene sperimentata attraverso la partecipazione attiva, favorita dalla possibilità di scelta in dinamiche di attività differenziate, oltre che in pratiche di gestione ed organizzazione della vita della classe, microcosmo di una realtà più ampia. Il modo in cui la classe è organizzata e i materiali che accoglie promuovono autonomia. Il modo di comportarsi nelle diverse aree e nei diversi momenti della giornata è regolato da procedure condivise che mettono gli alunni nella condizione di fare da soli in un ambiente di apprendimento flessibile e vario.
La comunità. L’attenzione posta alla rivisitazione degli spazi dell’aula e quelli della scuola, secondo i principi basilari del SZ, che orientano alla costruzione di ambienti di apprendimento funzionali e innovativi, valorizzano l’idea di comunità, consentendo l’incontro e il lavoro insieme dei docenti e degli studenti in relazioni che favoriscono l’insorgere di comportamenti prosociali e collaborativi, che alimentano la condivisione e la negoziazione di significati.
Questo modo di intendere gli spazi dà sostanza all’idea che la scuola sia una comunità di pratica, vale a dire una comunità in cui vi sia circolazione, documentazione e messa in comune di competenze, idee, risorse fra i docenti, nell’ottica di una crescita reciproca e di uno sviluppo migliorativo della scuola. Ad esempio, nell’Agorà SZ si tengono diverse attività: la lettura personale e della spiegazione di avanzamento disciplinare: l’ascolto e la discussione guidata; l’assunzione di decisioni che riguardano la vita della comunità e lo scambio e il confronto tra gli allievi e degli allievi con il docente.
Organizzare attività in compiti di realtà sfidanti è un impegno per la nostra Istituzione, nei tre ordini di scuola, secondo una logica di complessità crescente, incentivando l’acquisizione di competenze tramite lo scambio continuo, formale e informale, che si attiva nel dialogo e che coinvolge docenti e alunni. Implica anche l’idea che la scuola sia una comunità di ricerca, un luogo cioè che nella collaborazione fra insegnanti e alunni produce indagini, scoperte, conoscenze, prodotti significativi per la comunità scolastica stessa, ma anche per il territorio di cui è parte. L’apprendimento avviene attraverso percorsi di ricerca-azione che affrontano sfide reali e che richiedono collaborazione e la messa in campo di competenze complesse.
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