Plesso FONTE
PLESSO FONTE
Il Plesso Fonte, intitolato a Renata Fonte[1] (Nardò, 10 marzo 1951-31 marzo 1984), composto da 9 sezioni di Scuola dell’Infanzia di cui 7 a tempo normale e 2 a tempo ridotto. E’ presente un “open space” adibito a biblioteca.
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[1] Assessore alla cultura ed alla pubblica istruzione del comune di Nardò (Lecce) eletta nel 1982 nelle file del PRI-Partito Repubblicano Italiano. Il 31 marzo 1984 a Nardò (Lecce) fu uccisa da due sicari con tre colpi di pistola mentre rincasava. Dai tre livelli di giudizio sono stati individuati e condannati gli esecutori materiali, Giuseppe Durante e Marcello My, gli intermediari, Mario Cesari e Pantaleo Sequestro, e il mandante di primo livello, Antonio Spagnolo. Quest’ultimo, collega di partito di Renata e primo dei non eletti alle elezioni amministrative, avrebbe dato l’ordine di uccidere per risentimento personale, La sentenza di primo grado della Corte d’Assise di Lecce dichiarò, però, la presenza di ulteriori personaggi, non identificati, contrari all’elezione di Renata Fonte, impegnata in una campagna di difesa del territorio contro le speculazioni edilizie nell’area del parco di Porto Selvaggio, oggi dichiarato Parco naturale regionale insieme alla Palude del Capitano.